LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI ITALIANE SCRIVONO AL MINISTRO SPERANZA
OLTRE 2,5 MILIONI DI PERSONE IN ITALIA PRATICANO YOGA
LO YOGA È UNA RISORSA PER AFFRONTARE LE DIFFICOLTÀ LEGATE ALLA
PANDEMIA
Oltre due milioni e mezzo di persone in Italia praticano yoga, persone che rappresentano tutti gli strati della società per occupazione, età e genere, tanto che ad oggi lo yoga è una delle discipline più praticate nel nostro paese. Due delle più importanti associazioni nazionali di questa disciplina, YANI (Yoga Ass. Nazionale Insegnanti) e l’Ass. Italiana Iyengar Yoga scrivono al Ministro della Salute Roberto Speranza.
Lo Yoga – si specifica nella lettera – costituisce una risorsa socialmente rilevante in questo difficile periodo.
Questa disciplina ha come obiettivo lo sviluppo dell’individuo, della sua consapevolezza e del suo benessere. L’insegnante di Yoga non è un professionista sanitario e non svolge attività riservate alle professioni sanitarie, tuttavia, anche alla luce dell’attuale nozione estensiva di “salute” definita dall’OMS come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, lo Yoga viene impiegato anche in ambito terapeutico come risorsa complementare e aggiuntiva, sempre e comunque su indicazione e sotto la vigilanza e la responsabilità di personale medico sanitario.
Si mette in evidenza, inoltre, come una buona pratica corporea e respiratoria può contribuire a supportare il sistema immunitario oltre ad attenuare sia gli effetti fisici negativi legati alla sedentarietà di questi ultimi 14 mesi, sia quelli psichici legati alla paura, anche rispetto al futuro e all’isolamento.
Si fa rilevare come gli insegnanti italiani operino in numerose strutture, come centri sportivi, studi professionali o sale comunali e sotto differenti forme: sono volontari, dipendenti, collaboratori sportivi, lavoratori autonomi. In questo periodo, oltre alla limitazione nell’esercizio dell’insegnamento, hanno subito importanti danni economici al pari di tutte le altre categorie maggiormente colpite.
“Siamo stati i primi a chiudere perché considerati un'attività non essenziale”, commentano Anna Emilia Losi e Monica Calvetti, rispettivamente Presidenti della Yani e dell’Iyengar Yoga Italia. “Crediamo, però, sia fondamentale che lo Stato garantisca a ciascun cittadino il diritto di scegliere quali attività siano essenziali per il suo benessere psicofisico. Oggi più che mai i valori fondanti dello Yoga sono essenziali per promuovere la rinascita, la convivenza civile tra le persone, il loro benessere e per aumentarne la resilienza di fronte alle difficoltà, trasformando i vincoli in opportunità”
Le due associazioni, pur nella diversità delle impostazioni culturali, nel corso degli ultimi anni hanno contribuito alla definizione della Norma UNI 11661:2016 relativa al profilo professionale dell’Insegnante di Yoga. Nell'ottobre 2020, grazie al lavoro delle due associazioni, AIASCERT, organismo accreditato di certificazione di persone secondo la norma UNI CEI EN ISO 17024, ha pubblicato uno schema di certificazione degli insegnanti di Yoga secondo la Norma di cui sopra.
Dal 2019, YANI è iscritta nell'elenco delle associazioni professionali presso il MISE.
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