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Le origini

Le origini della LOY

"Le nostre vite possono essere vissute solo guardando avanti e comprese solo guardando indietro" Kierkegaard

 

La LIGHT ON YOGA - ASSOCIAZIONE ITALIANA IYENGAR YOGA (LOY) è stata fondata nel 1990 da un piccolo gruppo di devoti allievi del Maestro indiano B.K.S. Iyengar con lo scopo di promuovere la conoscenza e la diffusione dello yoga secondo i suoi insegnamenti.

Di seguito i nomi dei soci fondatori e il loro contributo per ricordare la fondazione della LOY. Guarda la Gallery.

 


Gianni Corbo

Ricordo che il periodo che precedette e seguì la fondazione dell'Associazione fu convulso. Il lungo ciclo del nostro apprendistato era finito e volevamo crescere, organizzarci per proteggere noi stessi e l'Iyengar yoga dalla marea montante di scuole e metodi dai quali era bene distinguersi. 

Quante riunioni e progetti, incontri e telefonate, speranze e delusioni, programmi e proponimenti!
E le comunicazioni non erano veloci come oggi, si spedivano lettere, si aspettavano lettere.
Poi finalmente il placet di Guruji, e la macchina lentamente si mise in moto.
Entrammo in contatto con le scuole americane ed europee, gli scambi si fecero intensi, ci aprimmo al mondo.
Il resto è storia anche vostra.

Gianni Corbo, Pune (1991)


Gabriela Corsico Piccolini

Quaranta anni fa, quando cominciai il bellissimo cammino dello yoga, eravamo un piccolo gruppo. Oggi la nostra Associazione è diventata grande. Mi auguro che continui a crescere per portare in ogni angolo dell'Italia questa meravigliosa disciplina che è l'Iyengar Yoga.

Gabriela Corsico Piccolini (1993)


Gabriella Giubilaro

Non ricordo molto di quei tempi.
Mi ricordo che una volta che stavo parlando con Giovanni Corbo, ci venne in mente di fondare una associazione italiana per l’Iyengar Yoga. Già si praticava Iyengar Yoga da ben 17 anni, ed alcuni di noi eravamo già stati varie volte a Pune all’Istituto. Così chiedemmo il permesso a B.K.S. Iyengar (a quei tempi lo chiamavano così). Eravamo Bianca Strens, Emilia Pagani, Gabriela Corsico Piccolini, Gabriella Giubilaro, Giovanni (Gianni) Corbo, Pasquale Equizi e Paola Porta Casucci. Guruji ci dette il permesso, ma chiese di vedere il nostro statuto. Non sapevamo quasi nulla di come fare, ma scegliemmo un commercialista e si scrisse il primo statuto, che da allora è stato ampliato e ricorretto varie volte.
La sede dell’Associazione era la mia scuola e il numero di telefono era lo stesso. Non avevo aiutanti, né segretaria, e ogni volta dovevo fare ben attenzione se le telefonate erano per la mia scuola o per l’Associazione. Per molti anni si facevano le riunioni nella mia sede in via San Gervasio, tutti seduti in giro lungo il muro, sempre portando qualche cosa da mangiare. Quello che mi ricordo che appena ci fu la diffusione di internet e i vari siti, ad una riunione insistetti per aprire il nostro dominio, ma a quanto pare la richiesta era troppo avanti per i tempi.
Per cui aprii il dominio dell’Iyengar Yoga da sola per mia decisione, e poi dopo del tempo è stato fatto il sito.
Quello che mi ricordo bene sono le ore che passavo al computer a scrivere le lettere di risposta per i primi esami. Lettere super prolisse, piene di osservazioni, critiche e consigli, il cui compito veniva affidato a me, solo perché avevo il computer e la stampante. Forse ho imparato a scrivere al computer scrivendo le lettere per gli esami.
Per i primi esami addirittura Bianca rimaneva a Firenze per giorni interi e stavamo ore al computer a scrivere e scrivere. E le lettere venivano mandate per posta, con tanto di busta e francobollo da noi in persona.
Guruji chiese a Bianca e me di fare un corso insegnanti e qualche anno dopo ho anche organizzato un gruppo italiano per un Intensive con Geeta. Guruji diceva che gli italiani e gli indiani hanno molto in comune, perché gesticolano quando parlano.
Poi venne il giorno in cui il lavoro e la documentazione dell’Associazione erano diventati eccessivi, e fu un grande giorno quando l’Associazione ebbe la propria sede e la propria segretaria.
Non ho mai smesso di occuparmi più o meno dell’Associazione, o meglio ancora dei vari soci. Sono sempre meravigliata che ci siano dei soci che non conosco e di cui non so neanche il nome. Ma allo stesso tempo sono contenta che sia così, che l’Associazione sia diventata così grande che non conosco più tutti i soci e che ci sono tanti insegnanti che non mi conoscono.

Emilia Pagani, Gabriella Giubilaro, Pasquale Equizi (1990)


Equizi Pasquale

Dal mio Diaro: viaggio a Pune la prima volta nel 1990 insieme ad Emilia, Gabriella e Gabriela
Pune 1990, 5 settembre
Il Festival di Ganesh è terminato, la pioggia di questa notte ha cancellato tutto.
Il rosso sull’asfalto lungo le strade, il rosso sangue nelle pozzanghere di ieri sera oggi ha mutato colore: un marrone torbido… la follia della gente si è quietata…. la normalità tornata al suo posto.
Ancora qualche sparuto personaggio si aggira con tracce di polvere rossa sui vestiti e nel volto.

La dimostrazione all’Istituto si è conclusa con l’applauso…il ritorno con il risciò, il passare un ponte sul fiume e rendersi conto di come tutto scorre, scorre il tempo passato qui, la nostalgia frammista a malinconia di questi ultimi giorni.
Ormai è trascorso un mese e mezzo dalla prima volta che ho messo piede in Istituto… la prima lezione …ero in tensione, il nuovo ambiente, il loro inglese ... poi mi son detto perché avere paura, forse è la stessa paura di quando si va a sanzen davanti al Maestro Zen, la paura di fare una brutta figura con te stesso, lui è il nostro specchio. Mi son trovato in situazioni anche più difficili e rischiose, dove veramente la paura è mettere in gioco la propria vita … in montagna durante una scalata su roccia o in qualche attraversamento di ghiacciaio con un seracco sopra la testa… come una spada di Damocle …in quei momenti bisogna essere con se stessi, la paura bisogna capirla per poterla superare e non farti prendere dal panico….avere pazienza, concentrazione sulle cose da fare in quel momento…e così la prima mattina sono entrato in classe con questa forza interiore …un suo calcio non mi poteva buttare giù, l’avrei preso e basta perché non ero stato attento in quel momento…un Maestro corregge con un colpo il suo allievo… questo è il pensiero orientale.
La carica emozionale di questo Vecchio, il sentire che ha costruito qualcosa, il sentirmi partecipe di questo grande gruppo di gente da tutto il mondo, di una cosa che ci accomuna. La sua forte personalità, il suo essere severo nella pratica, il tirarti un ceffone quando non si fanno le cose con attenzione…ma poi segue un sorriso… l’aiuto che davo ad Abhay durante le lezioni con i ragazzi…la voglia di fare qualcosa con i bambini…. una classe di yoga.
Ieri sera lezione con la Gheta, lei dà un’altra carica, ha gli occhi vivi, corregge in continuazione, circola tra le persone ininterrottamente, fa vedere, mostra, non ha importanza nell’arrivare alla posizione, coglie lì dove è il tuo problema o punto debole in modo che tu possa portare consapevolezza.
Prashant figura silenziosa, appartata, qualche sorriso, qualche parola, nella dimostrazione è rimasto dietro le quinte ad un lato della stanza. Lo guardo spesso perché mi incuriosisce la sua persona, non capisco molto il suo inglese ed è meno comunicativo con il corpo, è più un filosofo… nel pranayama ha dato ed esplicato il suo essere e la sua modestia.
 

Equizi Pasquale (1990)


Emilia Pagani

A trenta anni di distanza dalla costituzione della L.O.Y. Italia mi piace ricordare il clima di fervore ed entusiasmo che ci animava: lo Yoga era la priorità per tutti noi. La passione per la pratica ci univa ed era con gioia che ci trovavamo a praticare insieme. Dedicavo alla pratica un minimo di 5 ore al giorno nonostante avessi un lavoro che mi occupava metà giornata. Il corpo si muoveva, occupava spazio, si estendeva, si allungava e allargava: i corpi giovani si plasmavano e non c’erano limiti…ricordo che sorridendo al termine di una pratica si diceva “abbiamo praticato tutto il libro Teoria e pratica dello Yoga!”. Non esercitavamo solo il corpo ma imparavamo a capire la nostra personalità e ad interagire gli uni con gli altri. Era naturale che con una premessa del genere si arrivasse a costituire una Associazione Nazionale per la diffusione dell’Iyengar Yoga in Italia.

Emilia Pagani (1991)


Paola Porta Casucci

Eravamo molto giovani e da poco affacciati sull'affascinante modo di Pune e dell'Istituto... così un giorno decidemmo di fondare un' associazione italiana.... il notaio... un brindisi... ed era nata la Light On Yoga.

Paola Porta Casucci (1990)


Bianca Strens

In Italia gli anni ottanta e novanta sono stati molto impegnativi per lo Yoga Iyengar. Insieme a Gabriella Giubilaro il primo viaggio (1982/3) al RIMY Institute, diventati in seguito per me più di trenta puntate. Con formazione del gruppo che costituisce Light On Yoga Italia. Sempre con Gabriella, un viaggio a Londra per osservare gli esami inglesi da servire per noi in seguito da modello; i tirocini (nello studio di Gabriella, Via S. Gervasio, Fi) e i primi esami sempre da Gabriella. Negli anni novanta anche tanti convegni internazionali: Chrystal Palace, Londra nel '93; Rishikesh nel 95' e '96; Parigi verso la fine del secolo.
E ora, essendomi trasferita in Liguria, ho una grande voglia di cogliere i frutti di tutto questo lavoro!

Bianca Strens, Vinci (1990)

Chrystal Palace, Londra (1993)

Parigi, fine anni '90

 

 

Gabriela Corsico, Emilia Pagani, Gabriella Giubilaro, Gianni Corbo

Emilia Pagani, Gabriela Corsico, Equizi Pasquale, Gabriella Giubilaro con Guruji a Pune (1990)

Pasquale Equizi, Gabriela Corsico ed Emilia Pagani con Guruji e Geetaji a Pune (1990)

Pasquale Equizi, Gabriella Giubilaro, Gabriela Corsico ed Emilia Pagani con Geetaji a Pune (1990)

Paola Porta Casucci, Gianni Corbo, Pasquale Equizi, Gabriela Corsico, Gabriella Giubilaro ed Emilia Pagani

Gabriela Corsico, Bianca Strens, Gabriella Giubilaro ed Emilia Pagani (80° compleanno Guruji)

Paola Porta Casucci, Emilia Pagani, Bianca Strens, Santina Giuntoli, Elisabetta Pons e Gabriela Corsico (80° compleanno Guruji)

Foto intensivi Pune anni '90 e 80° compleanno Guruji


Nel 2015, in occasione dell'Assemblea ordinaria dei soci della LOY, si sono festeggiati i 25 anni dell'Associazione e tutti i fondatori intervennero.
 

Emilia Pagani, Gianni Corbo, Gabriela Corsico Piccolini, Paola Porta Casucci, Gabriella Giubilaro, Bianca Strens, Equizi Pasquale, Grazia Melloni (2015)

 

Era presente anche Grazia Melloni - scomparsa nel 2020 e a cui è dedicato il numero 11.2020 del giornalino Sadhana. Grazia infatti aveva fondato nel 1986 a Roma l'Associazione Yoga B.K.S. Iyengar Italia che poi si si è unita, su invito di Guruji, alla Light On Yoga fondata a Firenze. 

Grazia Melloni con Guruji

Fu attraverso Grazia che nel 1986 Guruji partecipò alla trasmissione televisiva pomeridiana di Rai2 "Italia Sera" condotta da Piero Badaloni. Ecco il link per poter vedere l'incredibile dimostrazione di pratica e l'intervista di Guruji, seguita dalla dimostrazione di un gruppetto di allievi di Grazia.

ITALIA SERA, Rai2 (1986)

 

Dopo queste bellissime immagini, la cui forza risplende al di là della qualità, non resta che augurarci di mantenere vivo nei prossimi anni l'entusiasmo di chi ha fondato la LOY 30 anni fà. E' compito nostro continuare sulla strada tracciata.


Lo yoga ti permette di riscoprire un senso di interezza nella tua vita, dove non ti senti come se stessi costantemente provando a riattaccare assieme dei pezzi rotti  B.K.S. Iyengar

 

Dicembre 2020

 

 

 

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