a cura di Chiara M. Travisi e Gabriella Giubilaro (delegate LOY al tavolo di lavoro UNI)
La diffusione dello Yoga negli ultimi anni ha visto un’accelerazione soprendente: secondo una recente statistica del 2016 condotta da Yoga Journal U.S., il numero di praticanti e il giro d’affari negli Stati Uniti è aumentato di oltre il 20% dal 2012 con ben 36 millioni di praticanti e un volume d’affari di 16 billioni di dollari, mentre il primo sondaggio del 1994 parla di 1,8 millioni di praticanti regolari.
Non sono disponibili analoghe statistiche a livello Europeo o Italiano ma la velocità con cui lo Yoga si sta diffondendo anche qui è tangibile e sotto gli occhi di tutti. Cresce la “domanda” di yoga e – secondo la più banale logica di mercato – anche l’ “offerta”: insegnanti, corsi, scuole, associazioni, circoli, davvero difficile destreggiarsi tra la moltitudine di proposte e la pluralità di soggetti che si offrono come prestatori di “servizi yoga”.
Ancor più difficile, da parte di chi si affaccia con genuina curiosità su questo variegato panorama, orientarsi nella scelta: quale tipo di yoga, quale insegnante, quale scuola? E poi ancora, chi si può fregiare del titolo d’insegnante di yoga, quali garanzie per gli utenti? come mettersi nelle mani giuste? Questioni assai poco banali alla luce dell’attuale giro d’affari e dell’assoluta mancanza di regole per il settore, almeno fino a pochi mesi fa. Dal 6 Dicembre 2016 è infatti in vigore la norma UNI sull’Insegnante di Yoga, risultato di un lungo tavolo di lavoro che ha visto la partecipazione della Light on Yoga, Associazione Italiana IYENGAR® Yoga, assieme ad altri due soggetti operanti nel mondo dello yoga Italiano (YANI Associazione Italiana Insegnanti Yoga e Associazione Yoga Satyananada): una bella sinergia che ha permesso di giungere alla conclusione dell’iter per la redazione della norma, primo esempio in Europa.
Il tavolo, coordinato da YANI, ha lavorato per due anni con l’obiettivo di individuare i tratti virtuosi, ovvero i prerequisiti necessari per descrivere e quindi definire la figura – professionale – dell’insegnante di yoga, nel rispetto delle differenze esistenti tra le varie e numerose tradizioni yoga.
Nella norma non si trovano, infatti, risposte alla quasi amletica domanda “quale sia il vero Yoga” (che alcuni si pongono, anche un po’ velleitariamente). La norma definisce altresì le competenze, le conoscenze e le abilità dell’insegnante di yoga professionista, secondo quanto previsto dalla legge n. 4/2013 sulle figure professionali non regolamentate, in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualifications Framework EQF). Pur non essendo vincolante, la norma UNI viene quindi a costituire – laddove vi sia una controprestazione di natura economica – l’unico, imprescindibile riferimento in relazione ai requisiti della professionalità dell’insegnante di yoga.
Da pura commercializzazione a professionalizzazione, il passo è stato lungo ma doveroso!
immagine tratta da http://cultura.biografieonline.it/legge-norma-differenze/
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